I vigneti della Valle della Loira rappresentano un’attività economica strategica per la regione Centro-Valle della Loira e per la Francia. Si tratta di vigneti che offrono la più grande diversità di vini al mondo (vini bianchi, rosé e rossi, fermi o spumanti). E, fatto abbastanza raro da essere sottolineato, un vigneto su cinque è gestito da una donna!
LA STORIA ATTRAVERSO I SECOLI
Già nel I secolo d.C., Plinio il Vecchio parla dell’esistenza di viti sulle rive della Loira. Nel IV secolo, la presenza di vigneti è attestata a Saint-Pourçain, poi in tutta la Valle della Loira fino a Nantes. Prima della fine del V secolo, le viti sono presenti in tutta la Loira.
Nel Medioevo sorgono abbazie e monasteri sulle vie di circolazione. La viticoltura si sviluppa per esigenze liturgiche e per assolvere al dovere di ospitalità e di cura.
Grazie agli sforzi dei monaci, una nuova geografia viticola prende forma nell’intera Valle della Loira. Questo fiume rappresenta così la chiave di volta dell’economia e l’arteria principale del regno e facilita il commercio del vino.
Nel XIV secolo si contano 200 punti di pedaggio sul fiume e la comunità dei mercanti (conosciuta dal 1402) detiene il monopolio del commercio e della navigazione sulla Loira fino al 1772. Il suo ruolo nell’attività dei vigneti è fondamentale.
Nel XVI secolo, Francesco I autorizza gli Stati di Bretagna a mantenere un dazio sul commercio con l’estero. Questa tassa favorisce la qualità dei vini prodotti a monte.
Nel XVII secolo, l’impulso olandese al commercio dei vini e dell’acquavite di Nantes è determinante. I vini bianchi e quelli dolci sono ricercati.
Nel XVIII secolo il commercio del vino si sposta verso sud. Bordeaux diventa il porto principale per le spedizioni all’estero. Nel 1736 si contano ancora 6.000 barcaioli sulla Loira.
Nel XIX secolo, la comparsa delle ferrovie crea un mercato vinicolo nazionale e costringe la Valle della Loira a combattere la concorrenza dei vini della Francia meridionale.
Nel XX secolo, la nascita delle AOC francesi (denominazioni di origine controllata) fa aumentare l’attenzione alla qualità.
Quincy, Sancerre, Muscadet Sèvre et Maine, Muscadet Coteaux de la Loire, Cabernet d’Anjou, Rosé d’Anjou, Saumur e Vouvray sono tra i primi vigneti a essere riconosciuti come AOC dal 1936.
Dopo la seconda guerra mondiale, il settore viticolo è in crisi. Con l’esodo rurale, i giovani lasciano le vigne per lavorare nelle fabbriche e i vignaioli della Valle della Loira decidono di organizzarsi sul piano commerciale imbottigliando il proprio vino, riunendosi in cantine cooperative e vendendo direttamente il vino a Parigi.
Negli anni ’70, i progressi tecnici (migliore gestione delle viti, selezione dei portainnesti) e la meccanizzazione dei lavori in vigna determinano un miglioramento costante dei vini.
Negli anni ’80 si assiste a un progresso tecnico impressionante in materia di vinificazione: pressatura pneumatica, termoregolazione e analisi e controllo delle fermentazioni. Un periodo caratterizzato dal miglioramento qualitativo dei vini e da una maggiore regolarità dei vini di annata.
Dalla fine degli anni ’90, l’intera filiera del settore viticolo della Valle della Loira lavora per applicare pratiche migliori, più rispettose dell’ambiente, e per razionalizzare l’intervento umano nella vigna.
Nel 2021, il 65% della superficie dei vigneti della Valle della Loira è gestito secondo i principi dell’agricoltura ragionata e dell’agricoltura biologica. Questo dato è in costante aumento.
Oggi i vini della Valle della Loira rivendicano il loro legame con il terroir e le loro caratteristiche inimitabili in termini di frutto, di freschezza e di finezza.
IL 3° VIGNETO FRANCESE PIÙ GRANDE PER I VINI A DENOMINAZIONE
I vigneti della Valle della Loira comprendono un totale di 65 AOC su 42.000 ettari e 9 IGP su 62.100 ettari, ovvero il 10,8% dei vigneti francesi per le AOC e l’1% dei vigneti mondiali.
Nel 2020, il 44% della superficie è oggetto di un impegno ambientale, l’equivalente di 25.000 ettari con 1.400 operatori certificati HVE, terra Vitis, a marchio bio o Demeter…
1a regione enoturistica in Francia per la qualità della sua accoglienza, a pari merito con l’Alsazia, i vigneti della Valle della Loira contano 1.000 tenute aperte al pubblico; 1/3 dei visitatori viene dall’estero. 360 cantine possiedono il marchio “Caves Touristiques”.
UN PO’ DI NUMERI
Nel 2021 sono stati dichiarati 7000 vigneti, di cui 3600 AOC, mentre gli altri sono IGP o “vin de France”, senza contare i 410 commercianti e le 21 cantine cooperative.
Il fatturato annuo è di 1,3 miliardi di euro, di cui il 22% deriva dall’export.
La Valle della Loira fa parte del patrimonio mondiale dell’Unesco da 20 anni per il suo eccezionale paesaggio culturale, delineato in particolare dai suoi vigneti
I vigneti rappresentano 4,5 volte la superficie di Parigi e si estendono in 3 regioni, 14 dipartimenti e 800 km di strade dei vini (le cosiddette “routes des vins”).
Vengono prodotte 9 bottiglie al secondo…
315 milioni di bottiglie AOP/IGP commercializzate, 2,5 milioni di ettolitri prodotti nel 2020. Ogni anno vengono vendute più di 55 milioni di bottiglie in 160 Paesi diversi e oltre 200 milioni di bottiglie a livello nazionale.
I VITIGNI
Nella Valle della Loira si contano 24 vitigni vinificati in bianco, rosé, rosso e spumante, la maggior parte dei quali è utilizzata per vini monovitigno. I 7 principali sono:
Vinificazione in bianco: Chenin, Chardonnay, Melon de Bourgogne e Sauvignon.
Senza dimenticare, per gli appassionati, il Folle Blanche, il Cabernet-Sauvignon,
il Pineau d’Aunis, il Pinot noir, il Côt (Malbec) e il Merlot.
Vinificazione in rosso: Cabernet Franc, Gamay, Groleau.
ESPORTAZIONI
A fronte dei grandi cambiamenti in atto, sviluppare la creazione di valore aggiunto per i vini della Valle della Loira su tutti i mercati in Francia e per l’esportazione è una priorità. Il 18% della produzione di vino della Loira è spedito negli Stati Uniti, e ciò incentiva le esportazioni di questa regione.
I 3 principali Paesi dell’UE
- Germania (20%)
- Belgio (11%)
- Paesi Bassi (5%)
Altri Paesi in cui vengono commercializzati i vini della Loira: Australia, Canada e Giappone, mercati maturi dal punto di vista dell’economia viticola.
Fonti documentarie: Interloire
LA BOTTE NELLA LOIRA…
La durata media dell’affinamento in botte può variare da 1 mese a oltre 36 mesi per i rossi.
Il mercato si basa essenzialmente su botti che aggiungono complessità ai vini senza caratterizzarli eccessivamente.
Nella sua gamma, la Tonnellerie Saury propone la botte Sélection Loire (rovere della regione del Centro con 36 mesi di stagionatura) associata alla tostatura lumière, una tostatura lunga a bassa temperatura che permette di ottenere risultati di affinamento molto interessanti, che rispondono alle aspettative.
Le vendite nella Loira riguardano principalmente botti da 400 e 500 litri.
Claude Vidal (agenzia Capaval), agente della Tonnellerie Saury nella Valle della Loira da molti anni, è a completa disposizione per qualsiasi informazione al numero (+33) 02 47 50 41 48 o via e-mail: contact@capaval.com
Redazione: Juliette Herbreteau / Claude Vidal – Agenzia Capaval
Fonti documentarie: Interloire, organizzazione interprofessionale dei vini della Valle della Loira